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Esistono molti sistemi per beneficiare delle proprietà degli oli essenziali, e se ne scoprono sempre di nuovi. Ecco i principali.
Inalazione secca. Si pratica mettendo alcune gocce di olio su un fazzoletto di carta o di cotone e semplicemente annusando a più riprese. Se manca il fazzoletto o il pezzo di stoffa si può usare una strisciolina di carta (attenzione comunque al tipo di carta, al fatto che sia stata trattata, sbiancata con sostanze tossiche, o che abbia un odore già di per sé). Nei disturbi acuti bisogna annusare l’aroma molto frequentemente, e proseguire finché i sintomi non regrediscono; nei casi cronici sarà sufficiente annusare per una decina di minuti una o due volte al giorno. Ad esempio, l’essenza di Menta piperita in inalazione secca si usa contro la chinetosi (mal d’auto, d’aereo, di nave).
Diffusione ambientale. Si ricorre a diffusori o bruciatori di essenze allo scopo di diffondere l’aroma dentro una stanza. Il sistema più corretto prevede l’uso del diffusore con candelina (chiamato talvolta “lampada per aromi”), ma vi sono anche apparecchi a corrente elettrica. Un buon diffusore deve avere la coppa abbastanza grande, tale da contenere una quantità di acqua che non si esaurisca prima dello spegnimento della candelina. Per rimuovere la patina che si forma con il tempo nella coppa (data dalle tracce d’olio e dal calcare) si dovrà pulirla con aceto di vino o di mele.
Essendo l’olfatto un senso molto potente, la pratica di annusare gli oli essenziali diffusi nell’ambiente non deve essere trascurata sul piano dell’armonizzazione della persona. Per una stanza di medie dimensioni si versano di solito nel diffusore 5-10-15 gocce di olio essenziale, ma la quantità può essere variata in relazione alle esigenze personali.
Suffumigio. È adatto a casi acuti, nei disturbi respiratori. Si utilizza una pentola con acqua portata a ebollizione, avendo cura di non mettersi subito sopra: si deve aspettare che la temperatura sia diventata sopportabile per il viso. Inoltre l’olio non deve essere versato nel centro della pentola, ma ai bordi; spesso sono sufficienti poche gocce, in generale 1-3 fino ad un massimo di 6-8. Coprire la pentola con un asciugamano o un pezzo di carta ricavando una specie di condotto nel quale inserire il naso e la bocca, in modo da non esporre tutto il viso al vapore. Annusare a più riprese.
Massaggio. Attraverso la pelle l’olio essenziale entra in circolo in pochi minuti, costituendo un’ottima applicazione non invasiva. Prima di procedere al massaggio bisogna sempre diluire l’olio o gli oli scelti in un vettore oleoso o in una crema base neutra. L’elemento veicolante può essere di vario tipo: un olio base vegetale come jojoba, mandorla, nocciola e altri. La crema base neutra è meno untuosa rispetto all’olio, quindi permette di ottenere un prodotto da applicare giornalmente sulla pelle sotto ai vestiti. Se si usa la crema è necessario munirsi di un barattolo con coperchio (meglio se il contenitore è di vetro) di capacità maggiore rispetto alla quantità di crema impiegata: si mette la crema nel barattolo, si aggiungono le gocce di olio essenziale e si mescola bene con un cucchiaino o una bacchettina di ceramica-legno-vetro-plastica (non usare strumenti di metallo).
In generale si aggiunge circa il 2-3 % di essenza rispetto alla quantità di olio vettore o di crema base usati. Miscele indicative sono le seguenti: in un flaconcino da 30 ml di olio vettore o di crema, 10-12 gocce dell’olio scelto; in un flaconcino da 50 ml, 18-20 gocce; su 100 ml di vettore, 36-40 gocce. Se si usano più oli bisogna ridurre il numero delle gocce di ciascuno in modo da rimanere nel totale consentito. Nel caso di bambini o di persone anziane le dosi vengono di solito dimezzate, almeno nei primi tempi, in modo da effettuare una prova e osservare le reazioni.
Impacco. L’olio essenziale può essere emulsionato in una sostanza grassa come miele liquido o panna, oppure aggiunto a una crema base neutra e applicato sulla pelle. Volendo, si può preparare un impacco umido usando un pezzo di garza o un fazzoletto di cotone: in tal caso, emulsionare 6-8 gocce di essenza in 1-2 cucchiai di aceto o brandy (come detto in precedenza non usare un cucchiaio di metallo, ma di ceramica-legno-vetro-plastica), quindi stemperare l’emulsione in una ciotolina di acqua (calda o fredda secondo i casi), bagnare la garza e applicarla sulla zona del corpo da trattare. Gli impacchi possono anche essere realizzati aggiungendo gli oli essenziali al sale del Mar Morto (in questo caso si aggiungono 10 gocce di olio a un pugno di sale e si scioglie il tutto in acqua), oppure al fango del Mar Morto.
Bagno (vasca). Stemperare 20-25 gocce di olio essenziale (oppure alcune gocce di varie essenze per un totale di 25 gocce in tutto) in uno dei modi seguenti: in mezzo bicchiere di aceto (di vino o di mele); in mezzo bicchiere di brandy (o altro liquore sui 40°); in 3 cucchiai di miele liquido (il cucchiaio non deve essere di metallo); in 3 cucchiai di panna; in 250 grammi di sale del Mar Morto (dose di sale necessaria per un bagno). Aggiungere la miscela così ottenuta all’acqua calda della vasca da bagno e agitare con movimenti rotatori in senso orario; entrare nella vasca e rilassarsi per almeno 10 minuti (20 minuti se si usa il sale del Mar Morto) prima di utilizzare saponi e bagnoschiuma.
Pediluvio e maniluvio. Stemperare l’olio essenziale come per il bagno (utilizzando un minor numero di gocce, secondo la quantità d’acqua, generalmente da 3 a 10), versare l’emulsione così ottenuta nel bidè o in una bacinella piena di acqua calda e immergere i piedi o le mani per 15-20 minuti.
Usi cosmetici. È possibile preparare cosmetici personalizzati ricorrendo agli oli essenziali, alle creme base, agli oli vegetali o al fango del Mar Morto. Si procede come detto riguardo al massaggio, utilizzando però una minore quantità di oli essenziali specialmente se il cosmetico viene applicato sul viso. Un dosaggio indicativo può essere di 10-12 gocce di oli essenziali su 50 ml di crema base o di olio vettore. Attraverso le particolarità delle varie essenze si possono preparare creme antirughe, idratanti, contro la pelle grassa e così via.
Applicazione sui chakra. Gli oli essenziali sono in grado di riequilibrare i chakra disarmonici agendo come informazioni sottili dirette sul campo energetico. L’armonizzazione dei chakra si pratica in tre modi:
1. Un dischetto di ovatta sul quale sono state versate 2-3 gocce di essenza viene collocato direttamente sui vestiti, nel punto corrispondente al chakra da trattare;
2. Si applica mediante massaggio l’olio essenziale scelto, diluito in olio vettore o in crema base, sul punto del corpo corrispondente al vortice energetico che ci interessa;
3. Con un nebulizzatore da giardinaggio (flacone con pistola spray) o uno spruzzatore per profumi si effettuano nebulizzazioni ripetute (almeno 5-6 durante la giornata) sulla zona corrispondente al chakra, sopra ai vestiti, avendo prima stemperato l’olio essenziale in aceto o in alcol da aggiungere all’acqua.
TRATTO DAL SITO DELLA DITTA FLORA:
WWW.FLORAPISA.IT