Il miele è stato usato per scopi medici dagli antichi Egizi per migliaia di anni.
Con l'avvento recente degli antibiotici, la maggior parte delle persone ha cominciato ad usare il miele come un semplice rimedio casalingo.
Studi recenti hanno indicato che un tipo speciale di miele prodotto in Nuova Zelanda chiamato Miele di Manuka , in Inglese Manuka Honey, ha proprità medicamentose tali da risultare efficace
nel trattamento di ceppi batterici resistenti all'antibiotico. Questo miele è prodotto dalle api che si nutrono dei fiori dell'albero di Manuka (Leptospermum Scoparium) che è una pianta indigena che cresce nelle distese incontaminate e prive di qualsiasi tipo di inquinamento della Nuova Zelanda.
Il Miele di Manuka è oramai riconosciuto dai medici come una valida alternativa alle forme convenzionali di medicina.
Caratteristiche e studi clinici Grazie alla sua ampia distribuzionee alla grande quantità di nettare prodotto dai suoi numerosi fiori, Leptospermum scoparmi è una delle piante dove le api, introdotte in nuova Zelanda dagli europei, preferiscono prelevare il nettare. Il miele che ne viene prodotto ha un colore ambrato, sapore particolare e proprietà tixotropiche, cioè è in grado di diminuire la propria viscosità se sottoposto ad agitazione.
Sebbene le proprietà fitoterapiche di questo miele sono conosciute da molto tempo dalle popolazioni native della Nuova Zelanda, fino a poco tempo fa esso veniva impiegato al di fuori di questi gruppi etnici esclusivamente per uso alimentare.
I primi studi scientifici condotti in modo razionale risalgono a poco meno di 20 anni fa (1991), grazie alla dedizione dimostrata dai ricercatori del dipartimento di Biologia dell'Università di Waikato (Nuova Zelanda) specialmente nella persona del Prof. Peter Molan. Già allora si notò, indagando sulle proprietà antibatteriche di differenti tipi di miele monoflora ottenuti da oltre 26 diverse specie di piante, che quello ottenuto dai fiori di Leptospermum scoparmi risultava tra i più attivi in tal senso. Si vide anche che sottoponendo il Miele di Manuka ad azione enzimatica per eliminare i perossidi, la sua attività non variava in maniera significativa, confermando che l'azione antibatterica , non è da attribuire ai perossidi presenti.
Questo miele è ad oggi l'unico che mantieni l'attività antibatterica invariata avendo il vantaggio di non dover contare solo sull'azione del perossido di idrogeno.
Questa peculiare particolarità è stata denominata UMF (Unique Manuka Factor) e viene indicata con un valore specifico, per ogni campione di miele, che indica la percentuale di fenolo in soluzione che abbia lo stesso potere battericida.
I dati raccolti dai ricercatori dimostrano l'utilità del miele di manuka nel trattamento topico di ferite di varia origine, al fine di favorirne la cicatrizzazione e combattere la contaminazione batterica, nonché come integratore alimentare in caso di gastrite e ulcera causata da Helicobacter pylori e nel trattamento delle infezioni del tratto oro-faringeo, quali per esempio faringiti, laringiti e tonsilliti. Oltre alle proprietà antibatteriche comuni ad altri tipi di miele, esso contiene il UMF, un insieme di principi ad azione antibatterica, che agiscono efficacemente contro di molti ceppi di microrganismi, molti dei quali antibiotico-resistenti.
Alcune proprietà benefiche del Miele di Manuka
- E' un potente e naturale antibatterico, antibiotico, antivirale, antiossidante, antisettico, antinfiammatorio;
- Sulle ferite crea un ambiente di guarigione che permette alle nuove cellule della pelle di crescere a filo della ferita, prevenendo deformità della pelle e cicatrici;
- Cancella rapidamente le infezioni e distrugge i batteri;
- Accelera il processo di guarigione;
- Può guarire dallo staffilococco e distruggere le infezioni date da ceppi di batteri resistenti agli antibiotici;
- La viscosità del Miele di Manuka fornisce una barriera protettiva per evitare l'infezione delle ferite;
- Stimola la crescita dei tessuti coinvolti nel processo di guarigione;
- Possiede un'azione antinfiammatoria che allevia il dolore
Recentemente è apparso sul mercato il Miele di Manuka Australiano Berringa; questo miele viene classificato con il metodo MGO ( da MethylGlyOxal ) che indica la quantità di Metilgliossale, ed ha un'azione antibatterica ed antimicrobica che può raggiungere livelli superiori al miele neozelandese.
Esiste comunque un schema che permette di comparare MGO ed UMF; lo riportiamo di seguito.
Come è possibile vedere i due mieli sono perfettamente comparabili fino ad un livello UMF di 35 ( pari a un MGO 850 ). Oltre tale limite ( peraltro di limitatissimo uso ) il miele di Manuka australiano raggiunge picchi di efficacia non riscontrabili in quello neozelandese.