Amarelli

Una lunga storia fatta di passione, cultura, affari e tradizione che affonda le sue radici a Rossano, nella terra di Calabria. Antichi documenti attestano che già nel 1500 la famiglia Amarelli commercializzava i rami ipogei di una pianta che ancora oggi cresce in abbondanza nei suoi possedimenti: la liquirizia, dal nome scientifico allettante di Glycyrrhiza Glabra, che significa radice dolce.

Nel 1731, per massimizzare l'utilizzo di questo prodotto tipico della costa ionica, gli Amarelli fondarono uno stabilimento protoindustriale, chiamato "concio", per estrarre il succo dalle radici di questa pianta benefica. Così nasce la liquirizia, nera, brillante, seducente, una gioia per i bambini, ma anche, soprattutto, per gli adulti che amano i piaceri di una vita sana e naturale.

Da allora la famiglia Amarelli, mantenendo intatto il gusto di questo prodotto unico della tradizione dolciaria italiana, ha dovuto superare tre secoli di continue e radicali trasformazioni, solo il forte approccio innovativo, comune a tutte nelle undici generazioni che si sono succedute la gestione dell'azienda, ha reso possibile questo piccolo miracolo di persistenza. Negli archivi di famiglia una storia di grandi e piccole innovazioni dai consorzi anti-litteram per le vendite all'estero, alla commercializzazione differenziata per paese con liquirizia lealmair anagramma del nome amarelli, dai libri contabili a stampa all'installazione, prima nel loro settore, di una caldaia a vapore , ai computer nei primi anni Ottanta, fino al primo sito web che è andato online nel 1996 appena un anno dopo la liberalizzazione di internet. Per raccontare questa storia davvero unica, la famiglia ha aperto nell'antico edificio in cui ha sede l'azienda il Museo della Liquirizia "Giorgio Amarelli", che nel novembre 2001 è stato insignito del "Premio Guggenheim Impresa & Cultura".