Con il nome Ginseng si intendono solitamente due varietà di questa pianta: quella cinese (Panax ginseng) e quella americana (Panax quinquefolium). Il Panax Ginseng appartiene alla famiglia delle Araliaceae, pianta originaria della Cina, della Corea e del Giappone, di cui esistono due varietà (rossa e bianca). Il ginseng bianco è ottenuto essiccando la varietà rossa. Quest'ultima ha un più alto contenuto in saponine in virtù del quale sembra essere terapeuticamente più efficace. Il Ginseng Americano si trova in Canada e negli USA. L'Eleuterococcus senticosus, conosciuta anche come Ginseng siberiano, è una pianta utilizzata in Occidente spesso al posto del più costoso ginseng. Della pianta di Ginseng si utilizza la radice che è molto ramificata e carnosa, e che in virtù della sua forma somigliante al corpo umano, ne ha determinato il nome dal cinese jen shen (radice d'uomo). Vengono utilizzate polveri di radice, infusi, capsule o compresse. Le preparazioni di Ginseng sono titolate in saponine chiamate ginsenosidi, considerati i principali costituenti chimici importanti per l'attività terapeutica. Oltre ai ginsenosidi sono presenti nella pianta altri composti denominati eleuterosidi. Oltre all’azione adattogena, il ginseng americano è stato studiato in alcuni studi clinici per i suoi effetti ipoglicemizzati con risultati molto promettenti. In particolare è stato evidenziato che il ginseng americano favorisce una riduzione dell’assorbimento degli zuccheri, il rilascio di insulina dalle cellule pancreatiche e l’aumento della captazione tissutale di glucosio. 

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