Burro di karitè

Il Karitè è un burro che si estrae dal seme di un frutto di una pianta che cresce spontanea in Africa: il frutto assomiglia ad una prugna, il seme ricorda la nostra castagna; le popolazioni locali ne usufruiscono per l'alimentazione, per curarsi le ferite, per proteggersi dal sole, come prodotto di bellezza per pelle e capelli

L'estrazione del Karitè può avvenire in due modi:
a caldo, metodo a cui ricorrono in Africa: logicamente con questa lavorazione il Karitè perde parte dei principi attivi assumendo l'odore inconfondibile di burro scaldato.
a freddo, questa lavorazione viene eseguita di preferenza in Europa necessitando di impianti particolari; in tal forma il prodotto conserva inalterati i principi attivi e rimane inodore.

IL KARITE' E' COMPOSTO AL 50% DI TRIGLICERIDI; 4% DI DIGLICERIDI; 2% DI MONOGLICERIDI; 5% DI ACIDI GRASSI LIBERI (fra cui acido palmico, miristico, stearico oleico, linoleico, arachico) che rappresentano il vitageno F, fondamentali per l'eutrofismo cutaneo perché facilitano la cicatrizzazione delle ferite, la nutrizione della cute, il ricambio dei grassi (importanti per l'azione di difesa); 12% circa DIINSAPONIFICABILI (varia a seconda della qualità del Karitè) che è una sostanza estranea al grasso, così chiamato in quanto a contatto con la soda non reagisce per diventare sapone come avviene per i grassi. La composizione degli insaponificabili è molto complessa e per questo nota solo in parte; le sostanze presenti in maggior percentuale possono comunque essere classificate nelle seguenti categorie: idrocarburi terpenici, carotenoidi, carotenoidi contenenti ossigeno (studi biochimici hanno messo in evidenza le origini del retinolo anche a livello vegetale dai carotenoidi), idrocarburici, tocoferoli, alcoli grassi superiori ed alcoli terpenici, steroidi e fitosteroli; 7% DI ESTERI CEROSI
LA PERCENTUALE RIMANENTE E' DI ELEMENTI NON ANCORA IDENTIFICATI.

L'impiego del Burro di KARITE' è indicato nella difesa e nelle alterazioni della cute e delle mucosecon risposte particolarmente positive nei casi di secchezza, fragilità, disidratazione, irritazioni e nella prevenzione di ulcerazioni e ragadi.


IL KARITE' E' RICCO DEI SEGUENTI PRINCIPI ATTIVI:

VITAMINA A (1400 U/9), un deficit nutrizionale della stessa può determinare situazioni patologiche a livello cutaneo ed in particolare ipercheratosi cutanea clinicamente visibile con aspetti desquamativi e metaplasia squamosa di alcune mucose, quella orale e quella genitale. Fin dall'inizio del secolo si ipotizzò il ruolo del retinolo nella genesi di alcune malattie cutanee che si presentano con quegli aspetti e quindi a una loro correlazione con una terapia non solo orale ma anche locale. Il meccanismo d'azione della vitamina A e dei suoi derivati non è ancora totalmente chiarito, anche se appare certo il ruolo nella regolarizzazione cellulare a livello epodermico, nell'attività di rigenerazione delle fibre collageniche dermiche, come immunomodulante, preventiva dell'invecchiamento cutaneo.

VITAMINA E (meglio definita come antiossidante fisiologico), previene e rallenta il formarsi dei radicali liberi, non agisce a livello ectodermico. ma solo dove la circolazione capillare sottoepidermica è alterata e dove il tessuto connettivo appare alterato: se la cute è anelastica, matura, se l'attività sebacea è ridotta, la vitamina E non deve mancare.

• VITAMINA F, gli acidi grassi del vitageno F accelerano la cicatrizzazione delle ferite e, in condizioni normali, attivano
il ricambio dei grassi cutanei, migliorano la nutrizione e la difesa cutanea con prerogative autosterilizzanti.
TRA LE VITAMINE A-E-F ESISTE UNO STRETTO RAPPORTO E DOVREBBERO ESSERE SEMPRE ABBINATE.

• INSAPONIFICABILE, favorisce la formazione del collagene giovane del derma, ha proprietà cicatrizzanti, antisclerodermiche, protettive dei raggi solari, eudermiche, idratanti, lenitive, fumanti e protettive, emolienti, previene cellulite e smagliature.

• FITOSTEROLI, stimolano le cellule a produrre collagene ed elastina. All' interno del nostro derma vi sono particolari cellule che hanno il compito di sintetizzare il collagene, proteina responsabile della freschezza ed elasticità della nostra pelle: la prima molecola che viene costruita dal fibroblasto è una proteina fibrosa che ha il nome di tropocollagene (o collagene nativo solubile). Una volta uscito dallo spazio cellulare, il tropocollagene tende ad agglomerarsi ed a formare una grossa fibra, il collagene. I fibroblasti producono inoltre l'elastina, responsabile della elasticità della pelle, nonché acido ialuronico che dona turgore alla stessa.

• NUTRIENTI-EMOLLIENTI- IDRATANTI: forma un leggero film protettivo sulla pelle che le permette di respirare senza tuttavia disperdere troppa umidità ed apporta delle sostanze eudermiche specifiche: protegge l'epidermide, specialmente del viso, del collo, delle mani, nelle giornate di vento all'aperto, normalizzandola durante l'inverno quando si è costretti a passare gran parte del tempo in ambienti chiusi, riscaldati, con l'aria spesso secca. Alla disidratazione si accompagna, il più delle volte, una delipidificazione; Il Burro di KARITE' assicura l'apporto di preziosi lipidi sebosimili: non significa che questi rendano la pelle grassa ma, non otturano i pori, apportano sostanze utili ed equilibranti.

• FILTRANTI DEI RAGGI SOLARI: ha una protezione dell'85% ai raggi ultravioletti, è una crema filtrante ad ampio spettro. L'attività stimolante e rivitalizzante esercitata sui fibroblasti concorre infine a riparare dove non si era prevenuto ed è utile in ogni caso per tonificare e mantenere fresca la pelle.


PRINCIPALI PROPRIETA' COSMETICHE DEL BURRO DI KARITE' ( indispensabile che non contenga conservanti e profumi)

• ANTI-AGE.

• CONTORNO OCCHI, non irritante non deve contenere profumo.

• PREVENTIVO DELLE SMAGLIATURE, perché elasticizzante (sostanze al collagene, idrolizzati di elastina contenuti nei normali preparati in commercio, restano in superficie ed hanno solo funzioni di protezione ed emolienza esterna).

• PELLE A "BUCCIA D'ARANCIA", migliorando il trofismo della cute, la rende più morbida ed elastica.

• RASSODANTE per azione degli insaponificabili che stimolano le cellule a produrre collagene, elastina ed acido iarulonico.

• PUNTI NERI E COMEDONI, l'acne è un problema complesso da affrontare con preparati specifici a cui si possono associare sostanze cheratoplastiche e riducenti (per diminuire lo strato corneo eccessivo tipico della pelle asfittica) vitamine e lipidi insaturi essenziali. Il Burro di KARITE' contiene tutte queste sostanze ed espleta un'azione lenitiva e normalizzante per questo ultimo motivo non deve preoccupare il fatto che in apparenza è "grasso" e quindi potrebbe essere incompatibile con una pelle seborroica.

• SOLARE, ha una protezione dell'85% ai raggi solari, evita gli arrossamenti, abbronza in modo uniforme, fissa l'abbronzatura più a lungo, non c'è quasi mai desquamazione quando la "tintarella" sparisce. Se c'è già eritema, toglie bruciore ed arrossamento. NON E' UNO SCHERMO.

• COADIUVANTE E MANTENIMENTO DOPO TERAPIE SPECIFICHE per psoriasi, elimina desquamazione, arrossamento, senso di fastidio se c'è, eczema, dermatiti, dermatiti ittiosiformi, ulcerazioni, ragadi del seno, delle mani (massaggiare un'abbondante quantità di Burro di KARITE' sulle mani, infilare un paio di guanti usa e getta tenendoli il più a lungo possibile, dopo averli sfilati tamponare leggermente con una velina il restante eccesso di preparato se sgradevole; il trattamento va fatto preferibilmente di sera), ragadi ed ipercheratosi dei piedi, ipercheratosi dei gomiti, delle braccia, delle ginocchia, lenitivo in caso di emorroidi.

• IN PEDIATRIA, le proprietà nutritive sono molto utili per la pelle del neonato, che ancora non produce sebo, specialmente quando lo si porta fuori in estate ed in inverno: importante per prevenire l'arrossamento, lenisce e riporta la pelle alla normalità in tempi brevi. Ottimo come sfiammante delle gengive in caso di dentizione, facilita l'espulsione del dentino ed elimina il prurito.

• IN GINECOLOGIA nei casi di secchezza vaginale, distrofie vulvovaginali, coadiuvante nella cicatrizzazione dopo terapia chirurgica locale, come complementare dopo terapia topica esterna con cortisonici, in gravidanza come preventivo delle ragadi del seno, delle smagliature del seno e dell'addome, delle emorroidi; per preparare il capezzolo all'allattamento (si può anche allattare col preparato sul seno, se privo di profumi e senza conservanti), per il massaggio perineale.


NOTA INTEGRATIVA
Noto già dal 1805 , data in cui Gaertner gli assegnò il primo nome botanico di "vitellaria paradoxa ", successivamente fu classificato nel genere ButyrospermUm Parkii Kotschi dal Kotvcky.
Dei suoi usi e caratteristiche non esistono ampi trattati, ma il più autorevole è inserito nel volume "CHIMICA E TECNICA COSMETOLOGICA", edito da Sinerga (MI) nel 1984, del Prof. G. PROSERPIO, noto formulatore di prodotti dermo-cosmetici, titolare della cattedra di cosmetologia alle Molinette di Torino.
Secondo l'Insigne Professore: " il Burro di Karitè si presenta in forma di massa abbastanza consistente e al grezzo può avere i colori più disparati dal bianco-grigiastro al bianco-verdastro, al bruno. Se ben estratto da semi selezionati e ben conservati è di colore bianco avorio".
Il Burro di Karitè è noto in Africa principalmente per l'alimentazione, ma subito dopo vi è l'impiego come cosmetico e come medicamento. Le parti meno buone vengono trasformate in sapone o destinate ad altri usi. Il prof. Proserpio nel suo trattato riporta tra gli usi secondari fondamentali quelli della protezione solare, il trattamento per pelli secche o delle pelli infantili, delle smagliature, ragadi, rilassamenti e massaggi sportivi, defaticanti e paramedicali, e che l'impiego di lipidi insaponificabili contenuti nel Burro di Karitè hanno dato risultati positivi nella cura dei dolori artrosici e malattie da raffreddamento. La loro validità e funzionalità cosmetica è stata confortata da applicazioni sull'uomo, con risposte molto positive nel trattamento delle pelli fragili, secche, disidratate, senili.
Attivo anche come filtro solare, l'insaponificabile è stato impiegato positivamente nei paidocosmetici, su geloni, ragadi eczemi, smagliature, fistoli, emorroidi, irritazioni, punture e pruriti, oltre che in gengidentifrici. Attraverso esami istologici di cavie, è stato di recente dimostrato che l'applicazione cutanea di preparati contenenti insaponificabili estratti da oli vegetali alimentari, induce un aumento nel tasso di collagene giovane nel derma. Ciò starebbe a significare un'altra reale possibilità di intervenire positivamente dall'esterno sull' invecchiamento cutaneo.
Utilizzato ora anche dall'I.D.I., "Istituto Dermatologico Italiano", nella formulazione per la preparazione di filtri solari, creme idratanti e nutrienti.

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